Notizia veloce giunta dall'ultimo SVP (Society of Vertebrate Palaeontology) meeting.
Tutti gli appassionati di dinosauri conosceranno sicuramente Deinocheirus, un ornitomimosauro delCcretaceo superiore della Nemegt Formation, in Mongolia.
Di questo dinosauro, fino a poco tempo fa, erano noti solo gli arti anteriori e il cinto pettorale. Tuttavia, già questo bastava a rendere Deinocheirus famoso: gli arti anteriori misurano infatti quasi 2 metri e mezzo, con un omero di circa 90 centimetri e una mano di oltre 75 centimetri. Si tratta quindi di uno dei dinosauri theropodi più grandi noti per quanto riguarda le dimensioni dell'arto anteriore.
Non conoscendone il corpo, Deinocheirus veniva raffiguato come un gigantesco ornithomimosauro (data la parentela con Struthiomumus, Gallimimus e compagnia), che avrebbe raggiunto la lunghezza di circa 10 metri.
Fortunatamente, e con grande meraviglia, recentemente è stato trovato un nuovo esemplare di Deinocheirus, stavolta munito dell'intero corpo (tranne cranio e piedi) . La scoperta è stata sconvolgente.
Dal nuovo resto, sembra che questo dinosauro possedesse una sorta di vela nella parte posteriore del corpo, simile a quella riscontrata in altri dinosauri come Ouranosaurus e Spinosaurus.
Per farvi avere un'idea, ho trovato questo bel disegno (preliminare, a detta dell'autore), del nuovo Deinocheirus.
L'articolo ufficiale non è ancora stato pubblicato, ma sembra proprio che siamo di fronte ad una scoperta eccitante, che sicuramente farà parlare di se per lungo tempo.
Nel frattempo, potete leggere due articoli (in inglese), da questi blog:
- saurian.blogspot.it: newly discovered skeleton of Deinocheirus
- National Geographic: Mystery Dinosaur Finally Gets a Body
Ammetto che, nonostante non siamo il mio campo, anch'io non vedo l'ora di sapere i dettagli.
Wait for the paper!
P.S. Rettifica: ho tolto il pezzo in cui parlavo del cranio: non è stato trovato (fonte: theropoda.blogspot.it) e il post del blog saurian è semi-serio (la scoperta è quella giusta, le informazioni appositamente travisate). Mi scuso per l'incoveniente (che comunque non toglie valore alla scoperta.
Fate riferimento ai blog inseriti in questo post come riferimento, nè sanno sicuramente più di me in materia di dinosauri.
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La camaleontica mano di Struthiomimus
Finiti i mille impegni estivi, sono quasi pronto a ripartire con le nostre paleostories.
Questa estate avevo pubblicato un mini paleoquiz.
Scusa se ci ho messo più tempo del previsto, dovevo prima verificare alcune cose.
La domanda era: cos'hanno in comune il teropode cretaceo Struthiomimus e un odierno camaleonte?

Questa estate avevo pubblicato un mini paleoquiz.
Scusa se ci ho messo più tempo del previsto, dovevo prima verificare alcune cose.
La domanda era: cos'hanno in comune il teropode cretaceo Struthiomimus e un odierno camaleonte?

Il titolo svela in parte la risposta. La struttura che
accomuna i due animali è la mano e, aggiungo ora, la
conformazione del cinto pettorale.
PaleoNews: come Raptorex morì per mano di un pesce
A volte anche piccoli dettagli possono risultare importanti e ribaltare ciò che fino a quel momento pensavamo di aver saputo.
E questo è senz'altro il caso descritto in un articolo freschissimo apparso nella quinta edizione del (magnifico) libro Mesozoic Fishes.
Newbrey et al. (2013) descrivono un centro isolato e un premascellare di un teleosteo, provenienti dalla Nemegt Formation, in Mongolia, risalente al Cretaceo superiore (Campaniano superiore - Maastrichthiano inferiore, circa 70 milioni di anni fa).
I resti posseggono caratteristiche distintive tale da poterli assegnare al gruppo degli hiodontidi, un gruppo di teleostei molto primitivi, come ad esempio un atlante con una faccetta articolare anteriorem la cui metà dorsale presenta due distinte faccette articolari per la vertebra successiva, oppure un parapofisi fuse con il centro, e altri caratteri.
Ma cosa c'entra tutto questo con un animale terrestre come Raptorex?
Torniamo un attimo indietro.
Nel 2009, Sereno et al. descrissero i resti di Raptorex, un piccolo esemplare di tyrannosauroide, noto per un unico scheletro, abbastanza completo, proveniente dal Cretaceo inferiore della Cina.
La scoperta fece scalpore, perchè, secondo le interpretazioni di Sereno et al. (2009), Raptorex, il cui scheletro era stato identificato come appartenente ad un esemplare subadulto, possedeva già i caratteri distintivi dei tyrannosauri più derivatipur essendo un genere di piccole dimensioni e soprattutto piuttosto antico, essendo esso stato datato a circa 125 milioni di anni fa. Secondo Sereno et al., grazie alla scoperta di Raptorex si poteva ipotizzare come le caratteristiche distintive dei tyrannosauri più derivati, come ad esempio un cranio robusto e ampio e un arto anteriore con solo due dita, fossero apparse del previsto e anche in taxa di piccole dimensioni, e che dunque non fossero legati al gigantismo, come precedentemente ipotizzato.
Dato che i tyrannosauroidi a lui contemporanei possedevano invece tre dita nell'arto anteriore e un cranio lungo e stretto, Raptorex appariva davvero come un'importante novità.
Qual'era dunque il problema?
Il latte dei dinosauri
La produzione di latte per sfamare la giovane prole finchè essa non è in grado di autonutrirsi è una caratteristica notoriamente legata ai mammiferi, il cuo nome deriva proprio dal possesso di ghiandole mammarie, atte alla produzione di latte.
Tuttavia, la produzione di secrezioni per nutrire la prole non è un caso unico dei mammiferi: vari specie di uccello, come ad esempio pinguini, piccioni e pellicani, sono in grando di produrre una secrezione contenente carotenoidi, anticorpi ed elementi nutritivi come grassi e proteine.
Negli uccelli questa secrezione è prodotta a livello del tratto digerente o del gozzo e viene fornita ai pulcini con il ben noto sistema di rigurgito tra madre e figlio.
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Un giovane pulcino di pinguino riceve un pò di desiderata pappa. |
Oltre agli uccelli, anche alcuni pesci, come i ciclidi del genere Symphysodon (comunemente noto come Discus e allevato in abbondanza dagli appassionati di acquariologia), producono una secrezione mucosa atta al nutrimento dei piccoli nei primi stadi di vita (Buckley et al., 2010).
Addirittura, recenti studi hanno evidenziamo come la produzione di questo muco sia maggiormente stimolata durante la presenza di avannotti appena nati (Khong et al., 2009).
Dunque, un adattamento così sofisticato come la produzione di nutrimento per migliorare lo sviluppo della prole è presente in gruppi anche molto lontani filogeneticamente.
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Un Discus adulto alle prese con i suoi affamatissimi avannotti |
Sull'onda di queste osservazioni, Else (2013), nell'ultimo numero del Journal of Experimental Biology, propone l'ipotesi (assolutamente speculativa, per ora) per cui un comportamento simile a quello degli uccelli "che allattano" possa essere stato presente anche nei dinosauri non uccelli.
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