Oggi ci spostiamo invece nell'emisfero boreale, più precisamente in Nord America.,
Qui, nell'Ordoviciano Superiore (circa 450 milioni di anni fa), spopolava un piccolo gruppo di pteraspidomorphi, piuttosto diffuso e caratterizzato da una peculiare forma dello scudo dorsale e delle scaglie. A questo particolare gruppo di animali è stato dato il nome di Astraspida.
All'interno di questo esso si trova un solo genere, Astraspis, che comprende la specie A. desiderata e A. splendens, rinvenute con abbondanza in Nord America, in particolare negli U.S.A. (Colorado, Arizona, Oklahoma, Wyoming) e in Canada (Quebec). Molto famosi sono i resti di questo genere rinvenuti nella formazione Harding Sandstone, in Colorado.
Proprio per questo motivo, Astraspida viene considerato un clade endemico della parte Nord del continente americano.
Disegno di Astraspis. Da http://mygeologypage.ucdavis.edu |
Molto di ciò che sappiamo riguardo ad Astraspis, deriva da una (ormai non più recente, ma comunque ottima) pubblicazione effettuata da David Elliot nel 1987 e dalla revisione effettuata da Sansom et al. (1997) su nuovi dati istologici e sullo studio di nuovi esemplari articolati.
Astraspis (lunghezza circa 20 centimetri) presenta una forma abbastanza simile a quella degli arandaspidi, o più in generale a quella standard per gli pteraspidomorphi.
La testa (grande circa quanto la metà del corpo) è formata da due scudi di dimensioni simili.
Uno è dorsale e formato da tante piccole placche di forma poligonale con tubercoli a forma di stella (da qui il nome Astraspis, "scudo a stella") di dentina e smalto. L'altro è posto ventralmente ed è più arrotondato e compatto, formato anch'esso da piccole piastre con tubercoli a stella.
Lo scudo dorsale presente nella sua parte mediana una cresta longitudinale formata da scaglie più robuste, che partono da circa metò dello scudo fino alla fine della coda.
Lungo il margine inferiore dello scudo dorsale si trovano circa 8 aperture branchiali per lato che, a differenza degli arandaspidi e come negli heterostraci, non sono coperte da placche ma rimangono esposte direttamente verso l'esterno. La linea laterale è ben sviluppata e visibile tra le scaglie dermali.
Gli occhi sono laterali, abbastanza gradi e protetti da una serie di scaglie poste intorno all'orbita.
La bocca è sulla placca ventrale ma si apre meno ventralmente rispetto a Sacabambaspis, più frontalmente.
Come i loro cugini, anche gli astraspidi probabilmente erano filtratori.
Il corpo è del tutto simile a quello degli arandaspidi, fusiforme e senza pinne pari né pinna dorsale e anale. Le scaglie sono abbastanza regolari, romboidali e con tubercoli a stella.
La morfologia della coda è sconosciuta, anche se non è improbabile che fosse simile a quella degli arandaspidi.
Il genere Astraspis fu molto diffuso nell'Ordoviciano Superiore (in particolare nel Sandbiano, circa 460 - 455 milioni di anni fa) del Nord America, dove probabilmente viveva in zone di mare basso, tranquille e vicino alla costa.
Intorno a lui si muoveva un mondo popolato da trilobiti, bivalvi, conodonti e nautiloidi
Tuttavia, verso la fine dell'Ordoviciano superiore esso si estinse senza lasciare discendenza, probabilmente a causa di cambiamenti climatici che cambiarono le condizioni ambientali del fondo dei mari nordamericani.
Benchè forse meno affascinanti degli arandaspidi (i gusti son gusti), anche gli astraspidi rappresentano un bell'esempio di come la condizione agnata, almeno nell'Ordoviciano (ma vedremo anche più avanti), non era poi così svantaggiosa come si potrebbe pensare.
P.S. Ho cambiato le scelte che si posso indicare a fine post. Quelle preimpostate, e che di solito si trovano sugli altri blog, sono "divertente", "interessante", "eccezzionale". Tutte cose positive. E se poi uno scrive una schifezza di post? Mi è sembrato giusto poter dare voce anche a chi non apprezza e rendere più oggettiva e funzionale questo tipo di votazione.
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Bibliografia:
- D.K.Elliot 1987
A reassessment of Astraspis desiderata, the oldest North American vertebrate. Science 237: 190 - 192
- I.J.Sansom, M.P.Smith, M.M.Smith, and P.Turner 1997
Astraspis—the anatomy and histology of an Ordovician fish. Palaeontology 40: 625–43.
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